venerdì 24 ottobre 2008

Cascata delle Marmore/Marmore Falls




Posted by Picasa

DM - Residenza d'Epoca una nuova forma di ospitalità/ di lusso/ Historical Residence Luxury Hospitality

Hallo,I'd like just ot present You a new way to luxury hospitality.

If You are looking for a new concept of Hospitality let's have a look at these Historical Residences in Umbria.

These facilities are certified by a Panel of Professor of the University of Perugia.
Charming location, excellent furniture, marvellous atmosphere.
Ideal for MICE, Relax, Honey Mooners and Weddings

Let's have a look at these first selection and please let me have your opinion

HISTORICAL RESIDENCE SELECTION, by Omero Mariani

San Pietro in Valle
Posta Donini
Dimora Storica
Castello dell'Oscano
Castello Monterone
San Pietro Resort
Eremo delle Grazie
Madonna di Costantinopoli

Have You see what I am talking about. Do You feel any business idea with them. I am sure Yes, let me know your impressions...

Omero Mariani
Destination Manager

mercoledì 17 settembre 2008

IMPROVING TOURISM TOWARDS " SLOW DESTINATION" A NEW TRENDS TOWARD

Città slow, slow life, or slow town, has become an international movement, which promotes a good quality of life. I love it !!
This movement has strong links with Slow Food (the opposite concept of Fast Food, in which Mc Donalds leads) , and began life in October 1999, during the food festival in Orvieto, Umbria my region and the place where I work in Italy. While Slow Food is open for individuals to join as members, membership of Cittaslow is open to towns, which must have a population under 50,000. Organisations can also join as Cittaslow Supporters.
This movement promotes quality of life. The main issue are oriented to help people to set their sights on providing services and delivering projects that help residents/tourist enjoy life in their town in a relaxed and pleasant way. In Umbria where this philosophy was born we have 9 slow towns for an Umbria Slow Tour.
Visitors/Tourists are welcomed as ‘temporary residents’ and encouraged to join in the Slow lifestyle.‘Living Slow’ involves hastening slowly – "festina lente" as the Romans used to say. The Slow lifestyle respects tradition and quality, and seeks to use the best aspects of the modern world to enhance, preserve and enjoy the old ways of doing things, but not to the exclusion of progress and not for the sake of avoiding change.As the world becomes more globally connected, with international brands and values being marketed, the Slow approach to life aims to respect the small realities of daily life and encourages people along a less frantic path. The Cittaslow approach involves living life at a human scale, respecting and supporting the environment and local traditions and preserving them for current and future generations to enjoy.
Collective well-being is at the heart of the Cittaslow philosophy.
So move on... let's manage how to promote tourist towards this destinations

Omero Mariani
(Destiantion Manager)

sabato 13 settembre 2008

Low cost flights and city breaks: the new silent revolution in tourism

Silent, but conitnuosly, the change of habitudes of tourist is going further and further.
It has began some years ago with the " wedding" between Low Cost Airlines Companies and teh development of internet.
The increase of the number of flights and hub of destination gave to minor towns the great opportunity to step into international tourist flows. This made a change in tourist behaviour: to shorten traditional holidays and to spent more time in Year a Short Break, Week Ends normal (from Friday night to Sunday night) or long Week End (from Thrusday to Sunday, or from Friday to Monday) according the best flight terms, checked by onself trough internert booking systems a long time in advance.
Great opportunities are now available to commercial operators, who can intercept this change in consumers behaviour and new destination near the low cost hub can step forward to internatinal flows. An enthusiastic challenge to be built together joining talent and know how.
One thing is sure: IT DOESN'T STOP!!
Ciao
Omero Mariani

sabato 30 agosto 2008

Finanziare il Turismo: introdurre la Destination Fee


Perdiamo terreno e competitività. La stagione turistica quest'anno, si intuisce, non è andata bene. Questo è il dato. Inutile ricercare le colpe, E' più saggio e stimolante ricercare le soluzioni.
Ma prima una domanda. Per chiarezza.
Come viene finanziato il turismo? Poco e male.
Ogni anno la stessa storia, nella fianziaria mancano le risorse da destinare il turismo. Eppure la competizione tra stati "turistici" è molto forte ed agguerrita.
Di tanto in tanto il ministro tale o tal altro ripropone la Tassa di Scopo al posto della tanto vituperata Tassa di soggiorno. Ricomincia l'alzata di scudi, la debacle. Le associazioni, in genere quasi tutte si stracciano le vesti ed alzano le barricate. " Così si perde la competività con gli altri Paesi " è il tema ricorrente. Eppure la tassa non c'é stata e la concorrenza ci batte lo stesso.
Come se la concorrenza si battesse unicamente sul versante dei prezzi e con le "camere vendute". Veniamo percepiti come destinazione cara e costosa. Ciò è parzialmente vero, anche se non mancano casi che confermano la regola, il Leitmotiv è sempre quello da 4 lustri almeno. Perdiamo terrento sul versante dei servizi e della qualità e nemmeno la nostra proverbiale ospitalità riesce a supplire al gap che si sta formando.
Eppure la critica maggiore è sempre la stessa. Poche risorse, poca promozione, poca competività, poco sviluppo, poco ricavo e poco reddito.
ALLORA TORNIAMO A BOMBA: CHI DEVE FINANZIARE IL TURISMO, il sitema promozionale, la comunicazione, le pubbliche relazione, le tonnellate di materiale editoriale, gli spazi giornalisti, i palinsesti televisivi. CHI? Lo Stato, la Regione, le AA.PP.TT gli SS.TT.LL, l'Unione Europea... etc. e Il sistema distributivo, di vendita, di intermediazione che fa...? Guarda.
Un sospetto non sarà che si spera ancora che la spesa promozionale sia socializzata, cioè alle spalle del solito Pantalone di turno. Ed i guadagni di chi sono? Tabù. Non si può certo palare che qualcuno specula su questo. Non è fine. Non è elegante.
Eppoi vuoi mettere se si rimette la tassa di soggiorno (chiamatela come vi pare) aumentano i prezzi e perdiamo sul terreno della competività. Già, ma solo se la tassa si scarica di pari passo sul turisita consumatore, altrimenti rosicchia un piccolo margine di reddito. Faciamo un ipostosi volutamente grossolana. Ovvero un euro al giorno per cinque giorni di soggiorno, teoricamente eroderebbe 5 euro di gettito, che non sarebbe un gran ché visto che il costo di una minerale si aggira in media sui 2,5. Ragionando in termini astratti e forse anche troppo spiccioli, significa che con l'equivalente di due bottiglie, ci si potrebbe finanziare il turismo. Ovvio l'importo moltiplicato per la legge dei grandi numeri su tutte le presenze del sistema Italia, farebbero un mucchio di risorse che darebbero fiato all'economica turistica in termini di competività. Voglio dire ne arriverebbe di acqua minerale al sistema e crollerebbero gli alibi di tutti.
Con le risorse certe e ripetibili si potrebbe avviare la programmazione certa a breve, medio e lungo termine, giacché si potrebbe contare su risorse certe garantite dalla capcità di produrre reddito dello stesso turismo.
Allora ecco una piccola provocazione gettata come una bottiglia nerl mare del web, Introduciamo una " Fee " d'ingresso al Bel Paese o al territorio di riferimento, una Destination Fee. Non una tassa ma un contributo di sostenibilità per avere gratis informazioni, materiale promozionale, guide e piantine cittadine...etc, per finanziare la promozione e le azioni di sviluppo turistico.
NE VOGLIAMO PARLARE SENZA INFIGIMENTI... aspetto i vostri commenti.

Omero Mariani
( Destination Manager )

giovedì 31 luglio 2008

Turismo - Eventi Due paradossi dai quali uscire

Una moltitudine di eventi culturali assorbono una quantità impressionante di risorse. La maggior parte delle quali viene destinata alla organizzazione dell'evento stesso.

E la comunicazione dell'Evento: langue. Sono finiti i soldi.


Senza adeguata comunicazione, informazione e pubblicità, l'evento perde smalto e diventa di paese, o meglio non supera gli ambiti territoriali nel quale si svolge.

Sarebbero necessarie due cose una programmazione con largo anticipo seria e puntuale in modo che l'evento prenda la rincorsa e la sua efficace comunicazione durante il corso di avvicinamento all'evento stesso.

Il secondo paradosso consiste nella gelosia degli organizzatori, privati, direttori artistici e non da ultimo gli amministratori. Tenere segreto il palinsesto dell'evento fino al giorno della conferenza stampa di presentazione, non giova assolutamente all'evento. Sarebbe più opportuno divulgare in anticipo l'evento con un tipo di comunicazione di lancio e successivamente risevarsi la comunicazione istituzionale con la consueta conferenza stampa, in modo da sottolineare il merito dell'iniziativa.

Il risultato di ciò: Eventi comunicati male e con obiettivi distorti, o meglio comunicati con linguaggio politico mediatico e non con quello turistico consumistico.

Sarebbero necessarie due cose, a) più programmazione, meno gelosia da parte degli organizzatori, che consentano una comunicazione delle "civette" dell'evento da diffondere prima, ma molto prima per le ragioni dette sopra; b) tenere la consuete conferenza stampa a ridosso dell'evento con le finalità politico istituzionali.

Non succede così un pò dappertutto... da meditare vero..???

Dr. Omero Mariani
Destination Manager

mercoledì 30 luglio 2008

Informazione Turistica da Piatta a Dinamica

Promozione Turisitca, Marketing Turistico, Destination Management sono discipline anche complesse e sofisticate per la gestione di un territorio e/o di una destinazione.

Ma l'informazione turistica, quella vera, quella utile chi la gestisce, chi la sovrintende, che la organizza e la prepara. Bisogna passare dall'infomazione "imparziale" a quella strategica, pronta, puntuale, veritiera, ma soprattutto utile. Non più informazione di quello "che c'è" ma di quello che è meglio e più adatto alle esigenze del turista.

Troppo spesso l'informazione e tarata sull'esistente, sull'offerta, sulla produzione e non al mercato, alle sue mode e tendenze e men che meno alla domanda ai suoi desideri e alle sue attese.

Sistemi e tecniche gestionali a monte, troppo spesso vengono vanificati dall'informazione piatta a valle.

Il Paese pullula di uffici di informazione turistica, pubblici, privati, o misti ancorati a vecchi schemi di comunicazione, per certi versi troppo burocratica ed impersonale.



E' assolutamente necessario passare dall'informazione piatta all'informazione strategica.

Dr. Omero Mariani
( Destination Manager )


/.... Work under costruction ... TORNERO' quanto prima...